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A caccia di poker: Buffalo Poker Battipaglia

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A caccia di poker: Buffalo Poker Battipaglia 0001

Un grande successo per il Buffalo Poker di Battipaglia (Salerno), fondato due anni fa dal Presidente Italo "Scheggia" Carbone, Gianpiero "Arsenio" Contursi, Alberto "Caronte" Toriello, Fabio "Zio" Cappelletti e Mattia Carbone. L'idea nacque dalla pura necessità di avere un luogo professionale dove giocare un buon poker. Il gruppo Buffalo frequentando molti tornei di holdem, si resero conto che la qualità dei luoghi dove si disputavano gli eventi, era piuttosto bassa . Decisero così di creare una location con servizi ad hoc per godere di confortevoli serate di gioco.

Questo circolo fa parte di una realtà estremamente variegata, come ci racconta Fabio Cappelletti: la Campania è una delle regioni dove si gioca di più, la regione con più associazioni e con più serate (ogni giorno della settimana ci sono 4-5 tornei), con più main event all'avanguardia (garantiti da 25.000 euro, freeroll di continuo, strutture con bui da 1 ora come le Wsop, etc).

Fabio però ci tiene a sottolineare, che purtroppo nella loro realtà c'è anche molto cash-game, che sta rovinando gli sforzi fatti in questi anni da chi, come loro, cerca di instillare in ogni giocatore una mentalità da "sportivo".

E' proprio vero che il poker sarà sempre appalto di bische e circoli poco puliti, lo diciamo con rassegnazione, dopo aver lottato e esserci impegnati su questo fronte, ma purtroppo è così. Non è confortante questa dura riflessione, ma è senza dubbio un'opinione di chi opera per un poker sano e ci auguriamo invece che questa situazione possa velocemente mutare.

Abbiamo chiesto a Fabio di segnalarci quali sono state le fasi più complesse per l'apertura del circolo:

Non avemmo alcuna difficoltà ad aprire e per tutto il 2007 riscontrammo un notevole successo, non scendendo mai come affluenza di giocatori al di sotto dei 100 entranti per torneo. Ricordo anche il torneo record da noi organizzato per il Sud il 27 luglio 2007 con ben 210 giocatori all'aperto, sotto un enorme gazebo, le foto sono sul nostro sito www.buffalopoker.it , nella sezione "foto e articoli". Diciamo che fu molto semplice avere un ottimo riscontro, anche perché abbiamo lavorato molto su offerte e servizi di qualità. Praticamente ogni torneo era un main event, nessun altro offriva e tutt'ora offre questa possibilità. Senz'altro la fase più ostica fu l'acquisto di buoni tavoli: tre anni fa non c'era ancora il mercato di oggi e a noi non bastavano più i tavoli FIGP e volevamo il meglio, quindi li comprammo via internet in Germania. Anche la scelta della federazione di appartenenza non fu una scelta semplice. All'inizio optammo per la FIGP, poi scegliemmo la FITH, ma nessuna ha mai brillato per presenza ed efficienza, purtroppo!

Continuando la conversazione con Fabio, abbiamo discusso sul futuro del poker nella sua regione e della nuova normativa in materia. Lui sostiene che solo eliminando il fattore danaro dai tornei, si potrà arrivare a parlare di poker come sport, soprattutto in Campania, dato che il discorso riguardo al cash, come accennavamo è veramente distruttivo. Per quanto riguarda la nuova normativa, Fabio sostiene che sia inutile, aggirabile in molti modi e comunque sortirà gli stessi effetti della normativa sull'uso della cintura di sicurezza, speriamo di no, ma temiamo sia così.

I ragazzi del Buffalo in due anni hanno avuto ai loro tavoli verdi professionisti come Luca Pagano Pastura e molti altri, un ottimo lavoro per un tempo così breve. Propongono ogni anno un main, nel 2008 hanno garantito un pacchetto da 10000 per le WSOP al primo e premiato tutto il tavolo finale. Loro è il record del torneo più popolato del sud con oltre 200 partecipanti. In settimana invece organizzano serate a venerdì alterni, quindi due volte al mese avete la possibilità di andare a trovarli e segnalarci se volete, altri aspetti del circolo e dei suoi eventi.

Ci uniamo ai ragazzi del Buffalo nell'augurarci che il movimento pokeristico cresca di livello qualitativo, così da abituare i giocatori al piacere di giocare e non solo alla voglia di guadagnare.

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