Microgaming Perde 30 Poker Skins
Il network Microgaming/Prima Poker ha sciolto i contratti con quasi 30 poker skins tra quelle operanti sotto il loro marchio. Tutte le poker skins associate con il licenziatario software Tusk Investment Corporation sono state bloccate ed estromesse dal network a causa di problemi di insolvenza. Gli utenti sono stati sconnessi da queste sale da poker mentre un comunicato veniva trasmesso dalla Microgaming su tutte le skin Tusk. Riportiamo di seguito il testo di tale annuncio:
La Microgaming annuncia di aver posto termine al contratto di licenza con la Tusk Investment Corporation – con effetto immediato, dopo aver ricevuto conferma dalla Tusk dei piani per mettere la compagnia in liquidazione. La Microgaming sta attualmente raccogliendo tutte le informazioni sui fatti collegati e fornirà ulteriori dettagli appena possibile.
Di seguito riportiamo la lista completa delle poker rooms rimosse dal network della Microgaming:
Battlefield Poker, Royal Card Club, Red Nines, Arctic Poker, Raw Poker, Poker.ie, Daily Poker, Flush Draw Poker, Will Bet Poker, Bet Road Poker, Grand Central Poker, Off The Rail Poker, Privy Poker, Berserk Poker, Atomik Poker, Dave's Poker Room, Hetman Poker, Hot Pepper Poker, Poker Seas, TilttAA Poker, Loose Games Poker, CPT Gaming Poker, Ice Bear Poker, GoHard Poker, Caya Poker, Mr Urban Poker, Poker Sweden, Euro Poker Dream.
Attualmente c'è preoccupazione diffusa tra i giocatori; preoccupazione che si riflette nei forum online con discussioni che cercano di capire cosa esattamente succederà ai bankrolls degli utenti che investivano in queste poker skins. La Tusk Investment Corporation è la società che detiene il denaro dei giocatori ed amministra depositi e riscossioni. Attualmente ne la Tusk ne la Microgaming hanno fornito alcuna comunicazione in merito al denaro degli utenti. Nonostante i messaggi rassicuranti da parte delle singole poker skins, numerosi giocatori di poker non sembrano affatto tranquilli in merito al futuro dei propri fondi
Si vocifera inoltre che il tutto sia nato da un presunto mancato rispetto da parte della Tusk della politica sul rakeback imposta dalla Microgaming anche se nulla di ufficiale è stato confermato.