Poker Bot World Championship: uomo batte robot
Il primo Campionato Mondiale di Poker Robot, svoltosi a bordo della nave Carnival Valor, durante una crociera di una settimana nei Caraibi, è giunto al termine. La competizione prevedeva lo svolgimento di tornei nelle tre varianti del texas holdem, limit, no limit e pot limit, con l'assegnazione di tre anelli di campione del mondo.
Nei primi giorni di crociera si sono svolti i tornei satellite, a partire da $1, fino ad arrivare ai buy-in più alti, che sono stati comunque contenuti, visto l'esiguo numero di partecipanti.
L'organizzazione tiene a precisare che questo è da considerarsi un evento pionieristico, e che i giocatori si sono totalmente autofinanziati, dal biglietto per la crociera alle fee d'ingresso per i tornei. Ovviamente la speranza è che tale campionato diventi un appuntamento fisso del calendario del poker sportivo, magari trovando qualche sponsor importante per le prossime edizioni.
La vera notizia, tuttavia è che tutti e tre i titoli sono stati vinti da giocatori "umani", mentre i bots hanno dovuto accontentarsi delle piazze d'onore. Le prime voci, raccolte sul forum della comunità dei "botters", danno la colpa ai tornei brevi, dove la fortuna è più importante dell'abilità, ma non manca chi discute sul fatto che l'attuale tecnologia a disposizione dell'utente medio, combinata con la complessità del gioco (il paragone scacchistico con Kasparov-Deep Blue viene spontaneo), non permette di programmare dei robot vincenti.
Così, mentre pochi giorni fa Full Tilt Poker ha allontanato i robot e risarcito le loro "vittime", la comunità dei botters si interroga se la loro non sia una missione impossibile.
Stiamo contattando i partecipanti alla manifestazione e l'organizzatore, e contiamo di pubblicare interviste con le loro opinioni nei prossimi giorni.