Lo Strizzacervelli del Poker, Volume 10 - Reazione Spropositata & Reazione Insufficiente alla Legge Anti-gambling Americana
Quante volte avete visto qualcuno pensare e dire al marito, o alla fidanzata, o ad altri "E' pazzo" o "Quella donna è folle." Tutti noi abbiamo la tendenza ad identificare e ad etichettare un comportamento che è "troppo appariscente" o "troppo bizzarro" o "troppo" qualche cosa. Potete vedere che abbiamo tutti una definizione piuttosto omogenea di che cosa è normale e quindi di che cosa è anormale. La maggior parte delle persone sono normali e non mentalmente disturbate ma a tutti noi qualche volta capita di agire fuori dalla norma. "Era un giorno pazzesco." "Esco fuori di testa quando sento dei discorsi come quello." Con questo non intendiamo dire che siamo disturbati mentalmente a livello clinico, almeno, la maggior parte delle volte non intendiamo ciò.
Ma a volte capitano degli eventi dove una buona parte di noi va fuori di testa nello stesso momento e per lo stesso motivo. La legge sul gioco in Internet approvata dal congresso degli Stati uniti per i giocatori di poker è stata una di quelle volte. Ci sono state due reazioni estreme all'approvazione della legge ed entrambe hanno rivelato dei comportamenti che o alcuni di noi potrebbero voler riconsiderare.
La prima reazione dovrebbe essere nota a chiunque sta leggendo questo articolo, il World Wide Web è impazzito! I forum, i blog, siti Web hanno dato di testa all'approvazione della legge anti-gambling ottenuta dopo una notte di manovre politiche che hanno portato al voto. Durante il primo fine settimana ho trascorso parecchie ore ogni notte sbirciando le chat nelle varie poker room sulla questione, e la reazione era invariabilmente concitata, unanime e nella maggior parte dei casi aveva poco o niente a che fare con il contenuto reale della legge. Ancora una volta stavamo usando il
senza volto Internet per andare fuori di testa collettivamente con pochissime informazioni e ancor meno una considerazione ragionata e misurata dei fatti reali.
In quel momento, quando passò la legge su Internet, ero a Tunica, nel Mississippi; così sentii inoltre un'ingente quantità di discorsi ai tavoli da poker e nei tornei dal vivo. Un'indagine informale su tutte le fonti ha riscontrato "un fattore di disinformazione " sulla legge pari a ben più del 90%. Tuttavia, ad essere giusti, c'è stato anche qualche analisi e commento ragionevole. La domanda psicologica è: perchè reagiamo in questo modo? La risposta più semplice è che gli esseri umani non sono amanti dei cambiamenti e, in particolare, non amano quei cambiamenti che limitano le nostri opzioni o i nostri modelli attuali di comportamento. La parola scientifica per "tutto va bene" è omeostasi. In termini psicologici omeostasi significa uno stato di equilibrio psicologico ottenuto quando la tensione o un azione è stata ridotta o eliminata. Volete giocare al poker on line; giocate al poker on line. Volete giocare al poker on line; non potete giocare! L' omeostasi è
interrotta e il soggetto reagisce. Ma in questo caso la situazione era: Volete giocare al poker on line; Il congresso approva una legge che potrebbe impedirlo e andate (andiamo!) fuori di testa! Questa è una reazione emozionale inadeguata rispetto ad un evento che può o non può avere delle conseguenze future, ma la reazione è immediata, impressionabile e guidata da un' informazione sbagliata. Suggerirei che una tal risposta non soltanto è inadeguata ma non è la fredda, calma, misurata risposta che si vuole coltivare per giocare a un poker di certo livello. Il vecchio assioma del poker da ricordare è: "lasciate le vostre emozioni alla porta." Ad ogni modo, la reazione spropositata al cambiamento non è l'unica sindrome psicologica nel gioco sviluppatasi a riguardo della legge sul gioco in Internet. Anche una reazione insufficiente rispetto ad un cambiamento, a
una minaccia o ad un trauma è ugualmente discutibile. Alcuni siti on line di poker sono impazziti, infatti, come sapete, vari hanno chiuso i conti dei giocatori americani persino prima che la legge passasse. D'altro canto, parecchi siti hanno rilasciato delle forti dichiarazioni. Tuttavia, come
gruppo, i siti web di poker non hanno fatto quasi niente a livello di lobby verso il congresso a riguardo del loro modello di affari. Ci si deve domandare del perché, nella realtà politica americana del ventunesimo secolo, i siti on line hanno adottato una risposta così passiva verso questa
minaccia alle loro aziende e al loro futuro. La reazione spropositata in questo caso ha causato diverse notti insonni a molti giocatori e quelle persone associate a piccole imprese che fanno parte del fenomeno on line del poker. L'assenza di reazione, o una reazione insufficiente potrebbe invece
costare a un gruppo ristretto di proprietari di siti milioni di dollari nei futuri guadagni finanziari.
La domanda è se una risposta più pro-attiva non sarebbe forse stata un affare e una decisione psicologica più saggia per gli addetti stretti al commercio del poker on line. Per maggiori consigli sugli svantaggi del comportamento passivo, i proprietari dei siti on line possono scrivere a: pokershrink@hotmail.com
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