Lo Strizzacervelli del Poker, vol. 5 – Risposte alla Paura
Innanzitutto desidero ringraziare i parecchi lettori che mi hanno scritto in merito all'articolo della scorsa settimana "Ansia e paura al tavolo". Il timore o l'ansia sono stati di reale occorrenza mentre si gioca a poker, e questa settimana richiamerò gli effetti primari che questi stati psicologici possono comportare sul vostro gioco e sulla vostra presenza al tavolo.
E' di poca utilità puntualizzare che, durante una partita di poker, la mia personale riluttanza a definire come una stato medio di ansia una sensazione di effettiva paura è una caratteristica personale che io stesso ho coltivato da quando gioco a poker. Non ho paura al tavolo, non avverto l'aumento di frequenza cardiaca quando faccio un bluff rischioso o realizzo al flop un monster. Ma questo è comportamento che ho imparato. Ricordo come mi sentii la prima volta che, bluffando, freddo come una pietra, misi 100.000 chips nel piatto; pensai che il cuore mi saltasse fuori dalla cassa toracica, colpisse il tavolo e rimbalzasse sopra agli avversari battendo: "Bluff! Bluff! Bluff!.
Ora, a distanza di anni, e con un buon risultato grazie al training psicologico,al tavolo registro di me stesso principalmente un modo di essere tra il disinteressato e sonnolento, ma questo è uno stato che mi è utile a poker. Mi aumenta la frequenza cardiaca e divento agitato solo quando una certa mora entra nella card room. Come primo passo nel controllo del vostro timore al tavolo, dovete notare le vostre proprie reazioni alla paura, all'ansia e ai cocktail, per imparare a controllare queste reazioni o usarle a vostro vantaggio.
Diamo un'occhiata ad alcune delle reazioni fisiche e psicologiche all'ansia e al timore. L'aumento della frequenza cardiaca è il maggior sintomo della reazione fisica comune allo sforzo, al timore, alla felicità, a un rumore forte, o quando guardate la vostra squadra favorita alla TV, o incontrate finalmente la vostra amata/o all'aeroporto. L'aumento della frequenza cardiaca fornisce più ossigeno al cervello e agli altri organi, e vi prepara per ogni eventualità: una lite, un volo e anche a una scala di colore.
Tutti abbiamo sentito parlare della risposta allo stimolo "Lite o volo", che ci riporta di nuovo ai giorni in cui eravamo dei cavernicoli. Tuttavia, non c'è motivo di collegare l'aumento della frequenza cardiaca ai nostri giorni di Neanderthal. E' più probabile che si stia verificando un bisogno di maggiore ossigeno simile a quello provato da Fred Flintstone. Al tavolo di poker la chiave consiste nel capire se avete questa reazione soltanto quando fate il bluff o soltanto quando fate una grossa mano. Se si tratta di uno o dell'altro, allora dovete fare qualcosa per prevenire l'espressione di qualche gesto conseguente. Se determinate parti del vostro corpo iniziano a pulsare o contrarsi visibilmente ogni volta che bluffate in una grossa mano o avete un monster non c'è allora da preoccuparsi al riguardo. Un gesto, per essere letto dagli altri giocatori, deve significare qualche cosa di molto specifico.
La frequenza cardiaca si registra in molti modi fisici e psicologici. Il gesto comunemente più leggibile è il pulsare esteriormente delle vene sulla fronte o nel collo. Segue subito dopo l'aumento del ritmo della respirazione, il movimento veloce dell'occhio e/o la dilatazione della pupilla. Inoltre, la tensione prodotta da timore o ansia può causare spesso movimenti nervosi, il più sovente con le mani o un aumento generale di quello che potrebbe essere denominato la flessione del muscolo. L'aumento di circolazione ci causa quel tanto di "wake-up" , e a quel punto desideriamo muoverci o comunicare, le mani sono nervose. Se sapete che passerete il vostro bluff se ci sarà un rilancio o andrete o all-in con il vostro punto chiuso- allora potete realmente sembrare calmi - persino anche troppo calmi, cosa che può rientrare anch'essa nei "gesti".
Ancora una volta, il primo passo consiste nell'essere consapevoli, durante il gioco, di come il vostro corpo reagisce sotto stress. La prossima volta che giocate fate attenzione alle vostre reazioni. La prossima settimana parleremo più dettagliatamente dei gesti più comuni generati da stress, ansia e paura.
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